Nutrigenomica e Nutrizione

Nutrizione cel­lu­lare e Nutrigenomica

La nutrige­nom­i­ca, o genom­i­ca nutrizionale (nutrige­nomics nutri­tion in inglese) è lo stu­dio degli effet­ti del­l’in­ter­azione del cibo sul­l’e­spres­sione dei geni. Ques­ta nuo­va scien­za parte dal pre­sup­pos­to che le mol­e­cole e i sin­goli ele­men­ti min­er­ali pre­sen­ti negli ali­men­ti, inter­agis­cono con il nos­tro per­son­ale pat­ri­mo­nio geneti­co generan­do effet­ti sul metab­o­lis­mo e sulle fun­zioni del­l’or­gan­is­mo. Quin­di, il metab­o­lis­mo di cias­cuno di noi, in base al diver­so pat­ri­mo­nio geneti­co che lo carat­ter­iz­za, rea­girebbe in modo dif­fer­ente in segui­to all’as­sun­zione degli stes­si cibi.

Ma, appro­fonden­do questo con­cet­to, pos­si­amo tran­quil­la­mente affer­mare che le mol­e­cole del cibo, inter­agis­cono su tut­ti i pro­ces­si bio­logi­ci delle cel­lule del nos­tro cor­po, in maniera dif­fer­ente da indi­vid­uo ad individuo.

alimentazione-corretta-300x208Lo scopo, quin­di, di elab­o­rare un equi­li­bra­to pro­gram­ma nutrizionale per­son­al­iz­za­to, è di fornire tut­ti i micro e macronu­tri­en­ti nec­es­sari e suf­fi­ci­en­ti per per­me­t­tere alle sin­gole cel­lule del nos­tro cor­po di crescere e difend­er­si dai rad­i­cali liberi, e di svol­gere le loro fun­zioni con la mas­si­ma effi­cien­za pos­si­bile; tenen­do però pre­sente le pro­prie carat­ter­is­tiche bio­logiche per­son­ali e conoscen­do in maniera appro­fon­di­ta la biolo­gia delle nos­tre cellule.

Per conoscere gli ali­men­ti nec­es­sari gior­nalieri, divisi tre micro e macronu­tri­en­ti (mol­e­cole ed ele­men­ti pre­sen­ti nel cibo) ci aiu­tano le indi­cazioni con­tenute nelle tabelle dei LARN (Liv­el­li di Assun­zione di Rifer­i­men­to di Nutri­en­ti ed ener­gia per la popo­lazione ital­iana), elab­o­rate dal grup­po di esper­ti dell’Istituto Nazionale di Ricer­ca per gli Ali­men­ti e la Nutrizione (INRAN).

Oltre a conoscere i quan­ti­ta­tivi gior­nalieri e set­ti­manali nec­es­sari per il buon sos­ten­ta­men­to del nos­tro organ­is­mo, bisogna però impara­re anche a dis­tribuire gli ali­men­ti indi­cati nelle fasce orarie più otti­mali per trarre il mas­si­mo ben­efi­cio a liv­el­lo metabolico.

Per ottimiz­zare questo, bisogna con­sid­er­are ormoni quali: GH (ormone del­la cresci­ta), il Cor­ti­so­lo, la Gre­li­na, l’In­suli­na e il Glucagone, tut­ti quan­ti sogget­ti a rit­mi cir­ca­di­ani e la cui pro­duzione viene accen­tu­a­ta o dimi­nui­ta dal­la pre­sen­za o meno di speci­fiche molecole.

Ad esem­pio, l’or­mone del­la cresci­ta (GH) nel­l’adul­to, favorisce la sin­te­si pro­te­ica (aumen­ta le masse mus­co­lari) e sti­mo­la la lipolisi (uti­liz­zazione dei gras­si a scopo ener­geti­co) e rag­giunge la pro­pria acro­fase (fase mas­si­ma) intorno alle ore 24 e fa reg­is­trare i suoi val­ori min­i­mi dalle ore 8 alle ore 20.

Anche l’at­tiv­ità sporti­va rap­p­re­sen­ta un forte sti­mo­lo per la secrezione del­l’or­mone del­la cresci­ta, in par­ti­co­lare in caso di sforzi anaer­o­bi­ci tale pic­co si reg­is­tra tra la fine del 5° ed il 15° min­u­to di recu­pero. La secrezione di GH risul­ta mag­giore: nelle donne rispet­to agli uomi­ni, nei gio­vani rispet­to ai sogget­ti anziani e nei seden­tari rispet­to a quel­li allenati.

Per­tan­to fare un’al­i­men­tazione pro­te­ica la sera o dopo l’al­lena­men­to in palestra, favorisce la sin­te­si del­la mas­sa muscolare.

Il Cor­ti­so­lo, invece, svolge un lavoro oppos­to: favorisce la perdi­ta di mas­sa mus­co­lare (soprat­tut­to negli arti infe­ri­ori) e allo stes­so tem­po favorisce l’ac­cu­mu­lo di gras­so nel­la regione addom­i­nale. Ha il pic­co mas­si­mo (acro­fase) reg­is­tra­to intorno alle prim­is­sime ore del mat­ti­no (3–4) e pic­co min­i­mo che coin­cide con le prime ore di riposo not­turno (22–24). L’assunzione di car­boidrati tende a smorzare la sua pro­duzione, per questo è impor­tante assumere dei car­boidrati nel­la pri­ma colazione del mat­ti­no ma, atten­zione, questi car­boidrati devono essere a bas­so indice glicemi­co cioè ric­chi di fibre per­ché un repenti­no ed ecces­si­vo innalza­men­to del­la glicemia tende a causare suc­ces­si­va­mente un’ipoglicemia reat­ti­va, dovu­ta all’eccessiva sti­mo­lazione dell’insulina che dà inizio ad una nuo­va pro­duzione di cor­ti­so­lo. Vicev­er­sa vari stu­di indi­cano che un pas­to pro­te­ico sti­mo­la la pro­duzione di cor­ti­so­lo e risul­ta­ta essere cor­re­la­ta  alla pro­porzione di pro­teine del pas­to. (Increased sali­vary cor­ti­sol reli­ably induced by a pro­tein-rich mid­day meal E. Leigh Gib­son et al.). L’im­por­tan­za di una colazione con un buon liv­el­lo di car­boidrati al mat­ti­no è sostenu­ta anche dai ricer­ca­tori del­l’U­nità di Dia­betolo­gia del Wolf­son Med­ical Cen­ter del­l’u­ni­ver­sità israeliana gui­da­ta dal­la dott.ssa Daniela Jakubow­icz. In tale stu­dio, infat­ti, si sostiene che una colazione sostanziosa arric­chi­ta anche da car­boidrati (sem­pre ric­chi di fibre) non pregiu­di­ca la pos­si­bil­ità di perdere peso, al con­trario aiu­ta a dima­grire e a man­tenere l’ef­fet­to del­la dieta più a lun­go. Sec­on­do i ricer­ca­tori, con­ced­er­si qualche zuc­chero in più al mat­ti­no non mette in peri­co­lo i nos­tri sforzi per­ché il metab­o­lis­mo è più atti­vo e le calo­rie introdotte pos­sono essere più facil­mente bru­ci­ate nel cor­so del­la gior­na­ta: inoltre si pre­cisa che il pri­mo pas­to del­la gior­na­ta è quel­lo che rego­la meglio i liv­el­li di gre­li­na, l’or­mone che aumen­ta il sen­so di fame. La gre­li­na aumen­ta pri­ma dei pasti e se ne sop­prim­i­amo la pro­duzione al mat­ti­no il sen­so di fame diminuisce nel resto del­la gior­na­ta come dimostra­no i numeri del­la ricer­ca israeliana.

Infine con­sid­er­are l’e­qui­lib­rio degli ormoni Insuli­na e Glucagone è impor­tante per man­tenere un regime ali­menta­re sano. Entram­bi ven­gono prodot­ti dal Pan­creas e sono rego­lati dai liv­el­li di glu­co­sio nel sangue.

L’in­suli­na è atti­va­ta quan­do si innalza il liv­el­lo di glicemia, favorisce l’ac­cu­mu­lo dei gras­si; men­tre il Glucagone si atti­va in pre­sen­za di bassi liv­el­li di glicemia. Per­tan­to un’al­i­men­tazione più ric­ca di car­boidrati al mat­ti­no e più ric­ca di pro­teine a sera, è quel­la che al meglio si adat­ta al fun­zion­a­men­to del nos­tro organismo.

Per­tan­to per man­tenere le nos­tre cel­lule e quin­di il nos­tro organ­is­mo in buona salute, bisogna con­sid­er­are il cibo come una fonte di preziose mol­e­cole che entra­no a liv­el­lo cel­lu­lare per accen­dere gli inter­rut­tori del­la buona salute.

Dott.Emanuele Ron­d­i­na