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DIETA ANTIAGING: GRANDE ALLEATA DELLA PREVENZIONE E DEL BENESSERE — DossierSalute 25 gennaio 2021

Dieta anti­ag­ing: grande allea­ta del­la pre­ven­zione e del benessere

Da sem­pre la dieta rap­p­re­sen­ta uno dei più vali­di alleati dell’uomo nel­la pre­ven­zione garan­ten­do il man­ten­i­men­to delle fisi­o­logiche fun­zioni dell’organismo e preser­van­do­lo dall’invec­chi­a­men­to precoce.

I nuovi sce­nari nel­la dieta Anti­ag­ing derivano dall’enorme impul­so che ha avu­to la ricer­ca bio­log­i­ca negli ulti­mi anni.

Gra­zie alle recen­ti scop­erte, infat­ti, si sono potute indi­vid­uare le indagi­ni bio­logiche, genetiche e i pro­to­col­li ali­men­ta­ri, per riparare le cel­lule, gli organi e la cute dagli inesora­bili seg­ni del tem­po.

La dieta Anti­ag­ing e dell’heal­ty aging, ossia del sano invec­chi­a­men­to, pun­ta quin­di a miglio­rare il fun­zion­a­men­to meta­bol­i­co-ener­geti­co del­la cel­lu­la, ottimiz­zan­do sia il metab­o­lis­mo lipidi­co che quel­lo glu­cidi­co, e ritar­dan­do l’insorgenza di alcu­ni dis­me­tab­o­lis­mi tipi­ci dell’invecchiamento, come l’ipercolesterolemia e l’iperglicemia.

I pun­ti fon­da­men­tali del­la dieta Antiaging

Ver­du­ra e frut­ta non devono mai man­care in quan­to questi ali­men­ti, sono i prin­ci­pali ago­nisti dell’invecchiamento e del­lo stress ossida­ti­vo gen­er­a­to dai rad­i­cali liberi.

Questi ali­men­ti, offren­do una vas­ta gam­ma di mol­e­cole dotate di un alto potere antios­si­dante (Vit­a­m­i­na C, gli isoflavoni, il Beta Carotene, il Resver­a­tro­lo,  i flavonoi­di), pos­seg­gono un ruo­lo cru­ciale pro­tet­ti­vo e pre­ven­ti­vo del­la dieta.

Assumere almeno 5 porzioni gior­naliere sud­di­vise tra frut­ta e ver­du­ra, garan­ti­rebbe un più effi­cace con­trol­lo del­lo stress ossida­ti­vo, nonché l’induzione di poten­ti antios­si­dan­ti di orig­ine veg­e­tale, offren­do così un ulte­ri­ore sis­tema di pro­tezione cito­logi­co, utile nel man­tenere la longevità.

Il con­sumo di fibre e di ali­men­ti lat­to-fer­men­tati, per­me­t­tono il cor­ret­to equi­lib­rio del micro­bio­ta intesti­nale.

Il micro­bio­ta in equi­lib­rio, favorisce il cor­ret­to fun­zion­a­men­to del sis­tema immu­ni­tario in quan­to i metaboli­ti derivati dal micro­bio­ta pro­muovono la pro­duzione di lin­foc­i­ti T rego­la­tori, di grande impor­tan­za per la rispos­ta immunitaria.

Nel­la dis­biosi intesti­nale, causa­ta da una dieta sbi­lan­ci­a­ta, da antibi­oti­ci, da stress psi­co­logi­co e fisi­co, avven­gono alter­azioni nel metab­o­lis­mo bat­teri­co, così come la sovracresci­ta di micror­gan­is­mi poten­zial­mente pato­geni che gen­er­a­no uno sta­to infi­amma­to­rio a liv­el­lo intestinale.

Dieta anti­ag­ing: bilan­cia­re la quo­ta lipidi­ca e lim­itare gli zuc­cheri semplici

E’ impor­tante bilan­cia­re la quo­ta lipidi­ca del­la dieta, i gras­si infat­ti non sono tut­ti uguali, i gras­si sat­uri (gras­si ani­mali e gras­si idro­genati), han­no un effet­to pro-infi­amma­to­rio, atero­geni­co, pro-ossi­dante, iper­glicem­iz­zante, e oncogeno, dei gras­si saturi.

Al con­trario, gli omega 3‑acidi gras­si essen­ziali polin­sa­t­uri (pesce azzur­ro, semi oleagi­nosi, olio d’oliva e frut­ta sec­ca), han­no una azione anti­n­fi­amma­to­ria, cito­pro­tet­ti­va, cardio­pro­tet­ti­va e neu­ro­pro­tet­ti­va.

E’ impor­tante con­sumare cere­ali e prodot­ti inte­grali lim­i­tan­do gli zuc­cheri sem­pli­ci come quel­li pre­sen­ti nei dol­ci e nel­la pas­ta non integrale.

L’abu­so di zuc­cheri sem­pli­ci infat­ti sem­bra asso­cia­r­si, oltre che ad un aumen­ta­to ris­chio nel tem­po di patolo­gie meta­boliche come il dia­bete, anche a patolo­gie autoim­mu­ni­tarie ed infi­amma­to­rie.

L’ecces­so di glu­co­sio quo­tid­i­ano inoltre gen­era il proces­so di gli­cazione, che con­siste nel­la real­iz­zazione di un legame di natu­ra non enz­i­mat­i­ca tra il glu­co­sio emati­co ad altre mol­e­cole (emo­glo­bi­na, albu­mina, collagene).

Quan­do l’iper­glicemia rimane per tem­pi pro­l­un­gati, a causa dell’eccesso di zuc­cheri nell’alimentazione, avviene il proces­so di gli­cazione del col­la­gene, (la pro­teina più rap­p­re­sen­ta­ta nell’organismo, par­ti­co­lar­mente abbon­dante nel­la cute).

Questo com­por­ta la degen­er­azione del tes­su­to con­net­ti­vo, cau­san­do l’incapacità a pro­durre fibronecti­na, la cute perde così elas­tic­ità e tono for­man­do rughe d’invecchiamento cuta­neo.

Il proces­so di gli­cazione quan­do è molto este­so (ecces­so di zuc­cheri nel sangue) coin­volge oltre che il con­net­ti­vo altre mol­e­cole molto impor­tan­ti per la cel­lu­la e gli organi come gli enz­i­mi e il DNA.

Tutte queste mol­e­cole aggre­gate allo zuc­chero, subis­cono un proces­so di ossi­dazione, da parte dei rad­i­cali liberi for­mano i cosid­det­ti cor­pi di AGE (prodot­ti di ossi­dazione avan­za­ta), alta­mente tossi­ci su altri tes­su­ti, soprat­tut­to sul collagene.

Quan­do la pro­duzione di queste mol­e­cole ossi­date è ecces­si­va com­porterà l’avanzamento del proces­so di senescen­za dei tes­su­ti, il dete­ri­o­ra­men­to delle fun­zioni fisi­o­logiche ormon­ali e metaboliche.

Ciò, met­ten­do in peri­co­lo la capac­ità ripro­dut­ti­va del­la cel­lu­la ed il rin­no­vo dei tes­su­ti generan­do l’invecchiamento di organi e di fun­zioni.

Il tes­su­to con­net­ti­vo alter­ato, inoltre, gen­era un sis­tema lin­fati­co non effi­ciente incre­men­tan­do così gli inestetis­mi come gon­fiori alle gambe e riten­zioni idri­ca, deposi­ti di gras­so e cel­lulite oltre a ren­dere il sis­tema immu­ni­tario meno efficiente.

I rit­mi cir­ca­di­ani: quan­to sono importanti

E’ impor­tante pren­dere in con­sid­er­azione i rit­mi cir­ca­di­ani dell’organismo, in quan­to è fon­da­men­tale per l’eliminazione dell’eccesso di gras­so cor­poreo che può avvenire solo se con­sid­e­ri­amo i giusti rit­mi metabolici/ormonali delle nos­tre cellule.

Occorre scegliere una gius­ta com­bi­nazione ali­menta­re con­sideran­do i tem­pi del­la nos­tra gior­na­ta ali­menta­re per creare le con­dizioni otti­mali per far agire l’ormone glucagone, prodot­to dal pan­creas solo durante gli inter­val­li del­la gior­na­ta alimentare.

E’ l’ormone del digiuno.

La sua preziosa azione è di far uscire i gras­si dai deposi­ti, det­ti adipoc­i­ti, e far­li “bru­cia­re” dalle cel­lule assieme all’ossigeno.

Il glucagone è atti­vo soprat­tut­to durante la notte e si bloc­ca appe­na si intro­ducono car­boidrati per­ché l’aumento del­la glicemia fa pro­durre insuli­na, ormone del dopo pas­to e antag­o­nista del glucagone.

Quan­do l’insulina è nel sangue il glucagone bloc­ca la sua azione.

Quin­di occorre pro­gram­mare i tem­pi del­la gior­na­ta ali­menta­re e scegliere gli ali­men­ti in ogni pas­to favoren­do la pre­sen­za e la azione del glucagone e lim­i­tan­do la pre­sen­za dell’insulina.

La val­u­tazione del­la pro­pria genetica

Parte fon­da­men­tale del­la dieta Anti­ag­ing è la val­u­tazione del­la pro­pria genet­i­ca di pre­dis­po­sizione a deter­mi­nate patolo­gie tumorali.

E’ un fat­tore molto impor­tante per aderire a cam­pagne di screen­ing pre­ven­ti­vo e porre mag­giore atten­zione alla pro­pria ali­men­tazione in caso di forte predisposizione.

Con­clu­sioni

Alla luce di queste evi­den­ze, quin­di, una dieta Anti­ag­ing dovrebbe essere ric­ca di:

ver­du­ra e frut­ta di sta­gione (possiede un mag­gior quan­ti­ta­ti­vo vit­a­mini­co e di mol­e­cole antiossidanti).

Pesce azzur­ro.

• Semi oleaginosi.

Olio d’oliva.

• Frut­ta secca.

Cere­ali.

• Frut­ta e ver­du­ra e ali­men­ti lat­tofer­men­tati (kefir, crauti).

Una dieta Anti­ag­ing dovrebbe essere car­ente di:

• ali­men­ti pro-aging come gras­si ani­mali e gras­si idrogenati.

Zuc­cheri sem­pli­ci.

Pas­ta e pane.

Dol­ci.

Dott.Emanuele Ron­d­i­na

Biol­o­go Nutrizion­ista — Bologna